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Vuoi essere felice, ora lo sai, ed è bellissimo. Sei pronta a fare tanti passi, e anche se forse non lo sei del tutto, sai che vale sempre la pena provarci. Anelare alla felicità fa parte del nostro animo, e quanto più tortuoso è il viaggio, più sarà ricco di emozioni. ma sappi che per esser felice devi riuscire a domare (e non è un termine casuale) le tue credenze limitanti.
Sì, ne hai anche tu, e più scavi più saprai riconoscerle. Ecco cosa sono e come potresti gestirle per il tuo cambiamento già in atto.
Cosa sono le credenze limitanti?
Le credenze limitanti non sono altro che tutte quelle convinzioni che ci portiamo dietro ben radicate sin da bambini, che ostacolano la reale conoscenza della realtà circostante. Qualcosa di soggettivo, che finisce per diventare oggettivo nella nostra percezione, condizionando non solo il nostro modo di pensare, o pensarci (pensare a te stessa), ma anche il nostro modo di agire e relazionarci esternamente.
Ti ci rivedi in questa definizione? Io si. E mi ci sono vista in passato tante e troppe volte. Grazie al grande lavoro di psicoterapia prima (e anche adesso eh, evviva la psicoterapia sempre!) e poi con la scoperta della metagenealogia, sono riuscita innanzitutto a vedere e a riconoscere queste convinzioni che mi attanagliavano animo ed esistenza, e poi pian piano a domarle.
Alcune riuscirai anche ad abbatterle e disintegrarle come faresti lanciando un bicchiere di vetro contro al muro, altre sono più difficili da estirpare e, ahimè a volte ritornano, ma appunto, puoi imparare a domarle. Domarle e non farti più dominare.
“Ah, ma io non ce la posso fare!”. Invece non solo puoi riuscirci, ma devi farlo assolutamente, perché solo così sarà molto più semplice concentrarti sui tuoi obiettivi professionali (come porsi degli obiettivi?) o anche personali.
Da dove arrivano queste convinzioni?
Talvolta, come appena detto, queste convinzioni arrivano e si installano in noi da molto lontano, dalla nostra infanzia, e da quello che è stato il nostro bagaglio di vita vissuta, riempito certo da noi, ma non solo! Le convinzioni limitanti, infatti, derivano anche da:
- contesto sociale e familiare (e qui rientra in ballo la metagenealogia, se desideri approfondire contattami e ne parliamo);
- avvenimenti del passato (amica ti tradisce= l’amicizia vera non esiste);
- esperienze vissuta in prima persona, altre vissute indirettamente, altra ancora solo attraverso il racconto di terzi (un po’ come accade alle donne in gravidanza “vittime” di racconti sul parto di tutti i tipi= partorire è terribile).
Tra convinzioni e pregiudizi
Spesso ci muoviamo in un’area dai confini non ben definiti, in un equilibrio altalenante tra convinzioni e pregiudizi, se ci pensi una distorsione della realtà. Devi poi anche considerare che, come ci sottolinea il noto coach statunitense, Anthony Robbins, legge il mondo attraverso delle vere e proprie interpretazioni di esperienze passate, attraverso la creazione di pregiudizi e quindi senza decidere in maniera consapevole e conscia in quello in cui credere davvero.
Insomma, in un certo senso, succede che ci convinciamo talmente tanto di certe idee, opinioni, avvenimenti, che finiamo per costruire una nostra realtà.
Come accorgersi di avere convinzioni limitanti?
La fase più delicata, come spesso succede nei percorsi di coaching e mentoring, prima ancora di agire, è capire di doverlo fare. Un po’ come ” se non ammetti di avere un problema non puoi curarti”. Ecco, è esattamente così.
per iniziare a riconoscere le credenti limitanti sulla tua vita inizia a scrivere partendo da:
- cosa pensi di te a livello umano e professionale;
- cosa pensi degli altri e delle tue relazioni;
- cos’è che ritieni determinante.
In questo modo vedrai che gran parte delle cose negative che pensi, se non tutte, sono frutto di credenze limitanti, che puoi riuscire a domare davvero!
“Io non ho tempo; io non so essere empatica; io non lavoro bene; io non sono capace; gli altri mi odiano e mi deludono; la vita è avversa…”. Mi fermo qui, ma so che hai capito! Vero?!
Come affrontarle e domarle?
E qui occorre respirare a fondo, perché come sempre non ci sono bacchette magiche che reggano, ma la bella notizia è che:
- Una volta individuate le tue credenze limitanti sarai portata da sola ad abbatterne alcune;
- per molte altre dovrai ragionare più empiricamente e analizzare davvero cosa è oggettivo e cosa è soggettivo di quella convinzione.
In una seconda fase analizza singolarmente ogni convinzione perché per domarla devi conoscerla, per conoscerla devi segmentizzarla in tutti i suoi aspetti. Inizia poi a domandarti:
- da dove è nata davvero in te questa idea o convinzione?
- Si tratta di un pregiudizio o ha un reale e oggettivo fondamento?
- Cosa comporta l’abbattimento di questa credenza a livello emotivo e cosa a livello di costi reali (magari economici)?
- Quanto il cambiamento inciderebbe sulle mie relazioni personali?
- Quanto sulla vita professionale?
Una volta scandagliate a fondo tutte le risposte avrai la soluzione a portata di mano, e credimi se ti dico che il più delle volte riuscirai a liberarti di questi inutili e pesanti fardelli che ci portiamo dietro da troppo tempo.
Io sono stata te, e lo sono ancora. Ancora convivo con certe credenze più dure a morire dentro di me, ma adesso so come domarle, e sono certa che domani saranno solo un pezzettino di passato che si trasforma in futuro.
Convinzioni potenzianti: la luce
Devi inoltre sapere, per avere un quadro preciso della situazione, che le credenze limitanti e “negative” sono solo una faccia delle nostre convinzioni, perché fortunatamente, dall’altra parte abbiamo le convinzioni potenzianti, che sono quelle che ci fanno muovere con positività.
Del tipo: “se ti impegni ce la fai; studiare ti aiuta a raggiungere il tuo obiettivo”. Sostanzialmente, una convinzione potenziante esprime un concetto diametralmente opposto a quella limitante, perché è un rafforzativo in positivo.
Lo vedi che non tutto è perduto?! Perché ti parlo anche di questo tipo di convinzioni? Perché sono quelle che ci aiutano a domare le limitanti, a gestirle e annientarle, o almeno, a metterle da parte quando è necessario.
Il successo non è un caso
Il successo è difficilmente casuale, lo sai, te lo dico sempre. È, piuttosto, il frutto di tanti elementi, tante decisioni, lavoro e impegno, non piove dal cielo, non è gratuito (perché occorre decidere di investire, tempo, denaro, energie).
Parlo di successo professionale adesso, e mi riferisco a quanto incidano le credenze limitanti sui risultati che portiamo a casa. Se ci pensi bene è davvero semplice: fino a quando starai con la testa sotto la sabbia delle tue credenze negative, non saprai tu stessa quanto vali davvero.
Lo stesso Robbins, individua 7 credenze che ci porteranno al successo, e tra queste spicca sicuramente che:
- chi è artefice del proprio successo, parte dalla grande convinzione che qualsiasi ostacolo possa essere superato o trasformato in possibilità;
- insomma, chi ha successo non si lascia fermare dalle credenze limitanti, e se ne ha (perché non è detto che non ne abbia) non lascia che siano predominanti, anzi, le mette da parte.
Io non so…
Attenzione che quando inizi così una frase con “Io non so fare, dire, credere…” probabilmente c’è già qualche credenza limitante che ti sussurra alle spalle. Se ti è successo in passato di non saper fare qualcosa, non è detto che tu non possa apprendere, migliorare, sforzarti per riuscire a farla.
Credimi quando ti dico che è questione di volontà, di ascolto, di voglia di mettersi in gioco. Nulla è facile, ma nulla è scritto nella pietra. Non limitarti, non porre confini soprattutto a te stessa, alla tua necessità di evolverti.
Tra l’altro le credenze limitanti ci aiutano a relazionarci meglio anche con gli altri, perché ci fanno vedere e considerare aspetti che non avevamo ancora valutato.
Abbattere le credenze limitanti è possibile, ed è uno step necessario per la tua felicità. Cosa ne pensi?