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Ti piacerebbe diventare una coach per donne, aiutando le altre donne e professioniste a tirar fuori il loro potenziale? Sappi, però, che il coaching al femminile è molto più di un percorso: è un viaggio alla scoperta dell’io più profondo, per determinare la propria crescita personale.
Prima di esser pronta a seguire le altre, te lo anticipo, si tratta di lavorare a fondo sulla propria persona nella sua interezza.
Cos’è il coaching per donne?
Negli ultimi anni (e ancor di più dopo la pandemia) sono aumentate le richieste per i percorsi di coaching al femminile. A farsi affiancare da un coach sono principalmente donne che vogliono fare chiarezza nella propria vita e nelle proprie relazioni (in questo caso si parla di life coaching), ma anche datori di lavoro che vogliono stimolare l’interesse e l’entusiasmo dei loro dipendenti, per raggiungere obiettivi di performance professionale (business coaching).
Ma cos’è davvero il coaching? È una disciplina che permette di guardare dentro di noi “a carte scoperte”, lavorando sulle convinzioni limitanti, per sradicarle e vivere serenamente il cambiamento (per approfondire l’argomento puoi leggere credenze-limitanti).
Prende ispirazione dall’antica idea di Platone del Daimon: ognuno di noi ha dentro di sé un seme che contiene tutto il nostro potenziale, che deve essere individuato, aiutato a crescere e modellato. Solo quando avrà preso forma comprenderemo il nostro progetto personale.
Quali sono, allora, le caratteristiche del coaching?
- valorizza le potenzialità personali e migliora le prestazioni;
- è orientato all’azione e al risultato;
- si concentra sulla definizione e sul raggiungimento di obiettivi specifici (personali e/o professionali);
- facilita lo sviluppo delle capacità, risorse e competenze insite in ognuno di noi;
- si basa sul rapporto di empatia e connessione che si crea tra il coach (colui che insegna e trasmette conoscenza) e il coachee (colui che impara).
Coach per donne: obiettivi e vantaggi
Un percorso di coaching ti offre la possibilità, lavorando sul tuo io, di avere una visione completa di te e della realtà personale e professionale che ti circonda.
Quando è utile intraprendere un percorso di coaching?
- Quando noti una sensazione di insoddisfazione anche dopo aver raggiunto un obiettivo importante;
- quando davanti ad un bivio sei disorientata;
- quando i livelli di stress si ripercuotono negativamente sulla tua salute;
- quando si fa sempre più insistente l’esigenza di modificare qualcosa nella tua vita;
- quando senti che, lavorativamente parlando, non hai più entusiasmo.
Ciascuna motivazione nel coaching si traduce in un obiettivo definito dalla persona. Quando l’obiettivo non è chiaro, cioè non si sa bene cosa si vuole o come ottenerlo, si lavora sulla consapevolezza. Quando, invece, l’obiettivo diventa chiaro si lavora sul piano d’azione, che è l’elemento principale in un percorso di coaching.
Gli obiettivi
Abbiamo parlato del momento in cui si rende necessario un percorso di coaching, ma quali obiettivi permette di raggiungere?
- Primo fra tutti imparare a conoscere, in maniera più profonda, le tue capacità, scoprendo potenzialità che hai sottovalutato;
- trovare e identificare i tuoi obiettivi e capire come raggiungerli,
- stabilire solo le priorità, senza disperdere energia in attività o emozioni fuorvianti;
- liberarti dai freni, dai blocchi e dalle credenze che ti ostacolano nell’esprimere la tua autenticità.
I vantaggi
Scegliere un percorso di coaching è una soluzione pratica, che ti permette di ottenere alcuni benefici, tra cui:
- ritrovare la fiducia in te stessa e accrescere la tua autostima;
- gestire le emozioni in maniera sana e costruttiva;
- migliorare la comunicazione con te e con gli altri;
- sviluppare i tuoi talenti;
- gestire e superare momenti di stress elevato e stati d’ansia;
- essere efficienti nella gestione del proprio tempo.
Promuovere il coaching al femminile
Un percorso di coaching al femminile è un percorso di crescita personale, incentrato sul mondo delle donne, al fine di supportarle (nel caso in cui volessi diventare coach), o di acquisire maggiore consapevolezza nelle tue capacità (qualora decidessi di farti un regalo). Ecco così che diventare coach per donne acquisisce una connotazione molto diversa.
Detto così, però, è troppo riduttivo, perché per me il coaching al femminile è:
- scoprire il tuo io più profondo, inclusa la tua ciclicità. (A proposito conosci il nesso tra ciclo mestruale e fasi lunari?);
- guardare con occhi diversi te stessa e la tua autostima;
- ascoltarti;
- lasciarti andare pienamente;
- concretizzare obiettivi professionali senza dimenticare di essere donna;
- scoprire quando fermarti;
- sapere cosa lasciar andare;
- imparare a dire no;
- darti il giusto valore (anche economico)
Mi piace precisare che il percorso spesso porta a risultati diversi da quelli che ti sei prefissata, proprio perché si va alla scoperta del tuo io nascosto.
Che cos’è la crescita personale?
Per me, queste due parole sono sinonimo di:
- essere pienamente consapevole del tuo essere donna;
- metterti in discussione per far emergere le parti nascoste di te;
- darti i giusti meriti e valore;
- acquisire una nuova autostima;
- sviluppare empatia, confronto costante, ascolto attivo e armonia.
Qual è il ruolo di una coach per donne?
Qualora decidessi di diventare coach per donne non ti occuperai di disagi esistenziali, ma dovrai metterti in ascolto della tua coachee, aiutandola a sbloccare il suo potenziale e a trovare la motivazione per mettere in pratica, con determinazione e costanza, il suo piano d’azione, apportando così un reale cambiamento nella sua vita.
Inoltre, il tuo aiuto sarà davvero efficace, perché non ti occuperai del problema, ma della soluzione. Il tuo obiettivo, infatti, è proprio spostare l’attenzione dal problema alle infinite opportunità nascoste dentro e intorno all’altra persona. Tu e la tua coachee sarete concentrate attivamente sul presente, per migliorare il suo futuro. Questo è l’aspetto che ti differenzia da una psicologa che, invece, scava nel passato, per trovare le motivazioni che l’hanno portata ad essere la donna che è.
Diventare coach per donne: 7 qualità indispensabili + 2 consigli bonus
Per diventare coach per donne prima di tutto devi chiederti chi sei, a chi vorresti rivolgerti e quale formazione sia più indicata per le tue attitudini (poniti la domanda “Che tipo di coach voglio essere?”, poi corri a scoprire la mia Accademia Orme di Luna dove ti puoi formare per diventare coach al femminile).
Non tutte possono diventare brave coach, e non solo per una questione di formazione, ma soprattutto per la mancanza di 7 qualità personali fondamentali per intraprendere questo percorso.
1. Autocoscienza
Prima di diventare coach di altre donne, devi essere la coach di te stessa e imparare a mettere in gioco le tue emozioni. Senza le emozioni non andrai da nessuna parte, e soprattutto non arriverai a nessuno. Inoltre, dovrai focalizzarti prima sui tuoi obiettivi e le tue attitudini, trasformando le debolezze e paure in punti di forza. Prima di ascoltare, è necessario imparare ad ascoltarti.
2. Ascolto attivo
È un modo di ascoltare davvero gli altri (ascolto attivo cos’è), andando oltre le parole dette, considerando il linguaggio non verbale, senza giudizi o condizionamenti. Ascoltare attivamente aiuta a capire meglio i bisogni di chi hai davanti, creando fiducia ed empatia, annullando o circoscrivendo le situazioni conflittuali.
Si acquisisce attraverso il silenzio, cioè lasciando parlare gli altri, senza interrompere. Sembra facile, vero, ma non lo è.
3. Capacità di facilitare la consapevolezza
Dall’ascolto attivo deriva la capacità di porre domande adeguate per aiutare la coachee a prendere consapevolezza di ciò che è veramente importante per lei.
La consapevolezza permette di identificare le sue motivazioni più profonde, quelle che le permetteranno di restare motivata anche nei momenti di maggiore difficoltà.
4. Empatia
Percepire e comprendere le emozioni provate dalle persone, attraverso quello che dicono (comunicazione verbale), mediante ciò che non dicono (i silenzi) o ancora attraverso la postura (comunicazione non verbale).
5. Assertività
Dire con empatia e rispetto ciò che provi, all’inizio, può risultare psicologicamente doloroso per la coachee. Nel tempo, però, servirà a creare e rafforzare il rapporto di fiducia e non mancheranno i benefici per te e per lei.
6. Creatività e flessibilità tecnica
Una coach deve essere in grado di adattarsi alle molteplici personalità delle sue coachee, senza confondere la sua mappa mentale (modo personale di vedere la vita e il mondo) con il territorio (la realtà dei fatti). Allo stesso tempo, non deve nascondersi dietro una tecnica, un metodo, una teoria, ma deve essere in grado di rimettersi in discussione per fornire il miglior supporto possibile.
7. Curiosità intellettuale e passione
Per diventare coach servono sicuramente tanta passione e curiosità, cioè capire nel profondo perché ci si comporta o si agisce in un determinato modo, e farlo senza applicare schemi o preconcetti già pronti.
Bonus!
Inoltre, una brava coach al femminile non deve dimenticare di creare una comunicazione efficace on line (le servirà come passaparola) e di fare rete con altre professioniste, partecipando anche ad eventi di settore.
Abbiamo tutte bisogno di credere più in noi stesse e nell’energia che possediamo. Possiamo imparare a farlo agendo, ma soprattutto ascoltandoci, che è poi il primo passo per diventare una coach al femminile.
Ricordando sempre di non andare in campi che non sono di nostra competenza, come la terapia psicologica, che consiglio di seguire a tutte, ma che non fa parte delle nostre competenze: occorre rivolgersi a figure esperte e competenti.