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Come abbinare il coaching alla tua professione
Un master in coaching è utile solo se nella tua vita vuoi fare la coach? A cosa serve il coaching al femminile se hai un’altra professione? Come puoi conciliare le due cose?
Di sicuro posso dirti che se il tuo obiettivo è quello di diventare coach devi assolutamente studiare, ma una buona formazione in coaching può essere molto utile anche per altre professioniste. Non mi credi? Siamo abituate a pensare alle professioni in modo molto settoriale, quando invece l’esperienza degli ultimi anni ci parla di una realtà molto più multidisciplinare.
Avere competenze di tipo diverso, così come collaborare con professioniste diverse da noi, è una delle chiavi per dare il via alla tua rinascita professionale.
Il mio lavoro non c’entra niente con il coaching!
Sei proprio sicura di sapere a cosa serve il coaching?
Forse sei convinta che i coach siano semplicemente dei motivatori, persone che ti spronano a dare sempre il massimo, a fare sempre di più, a superare i tuoi limiti… e non è proprio questa la modalità di lavoro che ti farebbe sentire a tuo agio.
Prima di tutto, lascia che ti spieghi una cosa: il coaching al femminile non è quello che pensi.
Dare il massimo e superare i propri limiti può essere un obiettivo della cliente, ma non è sempre così, e la relazione di coaching è basata prima di tutto sull’ascolto delle parole e delle esigenze di chi hai davanti. I modi in cui potresti usare questa conoscenza a tuo vantaggio, anche in un lavoro che ti sembra non avere niente a che fare con il coaching, potrebbero stupirti con gli effetti speciali, capire a cosa serve il coaching anche se hai un altro lavoro può aprirti la strada verso nuove opportunità!
3 modi per usare il coaching femminile abbinato alla tua attività
1 Ascoltare meglio le tue clienti
Te l’ho già anticipato: il coaching si basa per buona parte sull’ascolto. E dimmi un po’, quante volte ti è capitato che si creassero situazioni difficili per via di un fraintendimento, nella vita privata così come nel lavoro?
È incredibile come molti dei problemi che abbiamo con le altre persone potrebbero essere risolti, solo con un po’ di ascolto. Molto spesso, infatti, quello che le tue clienti ti esprimono e che a te sembrano solo critiche (che magari prendi anche un po’ sul personale) sono le loro paure più profonde.
Questo può valere in una relazione d’aiuto, in cui la cliente è in una posizione di vulnerabilità, ma anche per qualsiasi altro servizio: non dimenticare che chi acquista da te ti sta dando fiducia, e spera di risolvere un problema rivolgendosi a te.
Attenzione però: quando parlo di ascolto, non mi riferisco a quello che mettiamo in pratica tutti i giorni con amici e conoscenti.
Hai mai fatto caso che quando qualcuno ti dice qualcosa, molto spesso stai già pensando alla risposta?
L’ascolto che puoi allenare praticando il coaching è di tipo completamente diverso, perché è concentrato completamente sul tuo interlocutore, senza farti trascinare dai tuoi preconcetti, o dando per scontata l’intenzione dell’altra persona, magari perché influenzata da alcune tue convinzioni.
Prova a pensare che ricchezza potrebbe portare l’ascolto, quello vero, nel tuo lavoro!
2 Gestire un team di donne (e uomini, perché no!)
A a cosa serve il coaching al femminile se non a gestire relazioni e rapporti personali o professionali? Se per il tuo lavoro gestisci un team, saprai già che avere a che fare con un gruppo di persone, magari molto diverse tra loro, non è certo facile!
Quanto ti semplificherebbe la vita riuscire a comunicare con loro in modo più fluido?
Il coaching è una fantastica palestra di comunicazione, perché ti permette di mettere da parte tutte le sovrastrutture che sono alla base delle incomprensioni che si verificano praticamente ogni giorno, oltre a darti gli strumenti per superarle, laddove se ne creino.
Non dimentichiamo poi il fattore ciclicità, importantissimo in un team di donne. Sapere che le tue collaboratrici non hanno sempre la stessa energia durante il mese, ma attraversano delle fasi (come la temutissima, ma in realtà molto potente, fase premestruale), è una chiave fondamentale per ottenere il meglio dal lavoro insieme.
Questo ovviamente non significa tenere traccia del ciclo mestruale delle persone con cui collabori, ma fare in modo che il tema non sia un tabù le farà sentire più a proprio agio nell’esprimere la stanchezza e i momenti no che possono capitare durante il mese.
Avere una maggiore consapevolezza di come si muove l’energia personale è un ottimo punto di partenza per organizzare il lavoro in modo proficuo e rispettoso per tutti.
Sappi inoltre che questa cosa non vale solo per le donne! Anche gli uomini sono influenzati dai cicli della luna, della giornata e delle stagioni, quindi è tutto valido anche se nel tuo team ci sono uomini.
3 Capire meglio te stessa
Il terzo punto è forse il più importante di tutti. Ti ho già parlato di quanto conoscere te stessa sia fondamentale nella libera professione, perché ti consente di vedere i tuoi limiti e le tue risorse in modo molto chiaro, e di sfruttare le une per risolvere gli altri.
Avere una maggiore chiarezza su come funzioni è non solo il modo migliore di essere più efficace nel tuo lavoro, ma anche la soluzione per non darti contro inutilmente quando qualcosa non ti riesce al primo colpo.
Colpevolizzarti perché un’attività ti risulta difficile in un momento particolare non ti porterà a farla con maggiore facilità, anzi, ti potrebbe causare frustrazione, sfociando in una bassa autostima.
Invece, trovare delle tecniche di autocoaching per superare i momenti di difficoltà può aiutarti ad affrontare in modo completamente diverso il tuo lavoro, qualsiasi esso sia.
Una buona scuola di coaching non è solamente nozionismo, ma prima di tutto crescita personale: la prima persona su cui fai coaching sei proprio tu!
Si può dire quindi che la formazione come coach al femminile non sia solamente professionale, ma anche e soprattutto personale.
Ma quindi anche altre professioniste frequentano la tua Accademia?
Adesso che sai a cosa serve il coaching al femminile e che lo puoi applicare a qualsiasi altra professione, ti sarà chiaro che non solo le coach si formano nel coaching, ma tantissime altre professioniste. Professioniste che ne sanno cogliere tutto il potere e le sfumature e che decidono di inserire questo percorso nella propria cassetta degli attrezzi!
Ormai sta per iniziare la quarta edizione della mia Accademia, e posso dire serenamente che ho visto passare moltissime donne, tutte specializzate in qualcosa di unico (anche perché diciamocelo, anche le coach non sono tutte uguali!).
Tra le iscritte e diplomate in Orme di Luna posso citarti:
- operatrici olistiche che volevano inserire nelle loro sessioni lo strumento della ciclicità e le domande di coaching per creare una connessione potente con le proprie clienti;
- ostetriche con la missione di accompagnare le donne in qualunque loro fase, in modo rispettoso delle loro esigenze;
- personal trainer che hanno inserito la consapevolezza del corpo e della mente nelle loro sessioni di allenamento per donne;
- social media manager che sfruttano il coaching e la ciclicità per accompagnare le persone a comunicare in modo allineato al proprio sentire.
E queste sono solo alcune delle figure professionali che vedo sbocciare ogni giorno nella mia Accademia grazie al coaching al femminile. E tu, hai già idea di come potresti sfruttare il coaching al femminile nella tua professione?
La quarta edizione di Accademia Orme di Luna inizierà a settembre 2023 e i posti a disposizione sono pochissimi. Guarda il programma e scopri adesso se è il master per te.