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C’è qualcosa di magico nel mondo del coaching al femminile. Non è solo una questione di genere ma di prospettiva. In un mondo in cui le donne hanno combattuto e continuano a lottare il proprio riconoscimento, il coaching femminile emerge come una nuova modalità attraverso cui esplorare le sfide, le aspirazioni e i sogni delle donne e un nuovo modo per accompagnarle verso il raggiungimento dei loro obiettivi.
Oggi, vi porto in un viaggio intimo e rivelatore. Un viaggio in cui esploreremo le sfumature, le emozioni e le storie dietro una coach dedicata al femminile, Silvia Goretti (Ayurveda, Coaching & Consapevolezza Corporea). L’obiettivo? Offrirti un assaggio di ciò che significa veramente accompagnare, guidare e “ascoltare”, il percorso di altre donne con empatia, professionalità e cuore.
Che tu possa trovare ispirazione, riconoscimento e forse anche un po’ di magia nelle sue parole, per vedere non solo la coach, ma anche la donna, l’essere umano dietro ogni risposta. E, chissà, forse troverai anche un pezzo di te in queste righe.
Benvenuta Silvia all’appuntamento con le interviste dedicate al coaching femminile. Raccontaci qualcosa di te
Ciao, mi chiamo Silvia Goretti, ho 37 anni e nel mio piccolo studio di Introbio, nella ridente Valsassina in provincia di Lecco, mi occupo di Ayurveda, pratiche olistiche, movimento consapevole e life coaching al femminile.
Quest’ultima singolare skills è arrivata dopo essermi diplomata come life coach al femminile presso l’Accademia Orme di Luna e della quale da quest’anno faccio parte come docente.
Il mio è stato un percorso di ricerca costante, sia nel mio background familiare che tra le esperienze fatte in diciannove anni di lavoro a stretto contatto col mondo femminile.
Puoi spiegarci cosa significa per te avere una visione olistica della donna. E come la applichi nella tua pratica professionale?
Per me ogni donna è un pezzo unico. Un diamante che non si può sezionare a proprio piacimento. Lavorare con ogni cliente significa accompagnarla a 360° senza suddivisione in settori ma in una armonia che coinvolge la parte interna ed esterna. Tutto ciò che sta dentro o fuori di lei deve essere in armonia.
Il mio è un vero e proprio metodo di lavoro, OLISTICA FEMMINILE. Volto al riequilibrio dolce ma globale della donna che mi ritrovo di fronte.
Ovviamente tutto ciò deve riguardare il mio lavoro, conoscenza e professionalità. L’abuso di professione è un argomento che sento molto nel profondo e con cui combatto quotidianamente. Per tale motivo quando sento di non poter lavorare con una cliente, tendo a dirottare verso altri professionisti. Lavorando con loro in sinergia e condividendo il percorso.
Quali sono i principali principi e valori che guidano il tuo lavoro come operatrice olistica?
Come primo valore metto quello dell’umanità: davanti a me non ho un’automa ma una persona in carne ed ossa con tutti i suoi perché e i suoi obiettivi. Rispettarli per me è la base di un solido rapporto lavorativo.
Al secondo posto direi il silenzio. Le donne vogliono essere ascoltate e non rimpinguate di opinioni altrui e ultima, ma non per importanza, mantenere salda la mia etica personale e professionale.
Niente legami di dipendenza. Ogni donna dovrebbe avere gli strumenti per camminare in autonomia. Mi preme sottolineare che se non posso o non voglio (non è un peccato riconoscerlo) accompagnarti, ti indirizzerò ad altri professionisti .
Puoi condividere con noi un esempio di un caso di successo in cui hai aiutato una donna a superare una sfida o a raggiungere un obiettivo specifico?
Certamente! Vorrei portarti il caso di M. una donna di 60 anni che ho deciso di accompagnare nonostante non sia mai stata fiduciosa nel mondo olistico e che non ha mai pensato che potesse essere un buon investimento quello fatto su se stessa.
M. aveva “un ingranaggio inceppato”, non riusciva a uscire da una zona di comfort che si era costruita negli anni e nella quale ha finito con il sentirsi in gabbia.
Il suo corpo progressivamente è arrivato ad accumulare di tutto: dallo stress al malcontento, passando per il grasso, i ristagni e la frustrazione.
Abbiamo iniziato col coaching fissando il focus su un obiettivo. Misurato, lavorato per far emergere gli strumenti necessari per agire nell’immediato.
Non è stato semplice ma alla fine M. ha iniziato a camminare senza nascondersi nelle spalle e grazie ai trattamenti ayurvedici anche il suo corpo è riuscito a sciogliere i “lacci emostatici” che non le permettevano di vivere con leggerezza. M. ora è in una condizione in cui il suo corpo sta perdendo peso. Il che è una cosa molto positiva anche sentendo il parere del suo medico curante.
L’ayurveda, il life coaching e il movimento consapevole sono parte del tuo percorso professionale. Come riesci ad amalgamare tra di loro questi elementi? Non è meglio tenere separate queste tre pratiche?
La ricetta perfetta non esiste, come non ne esiste una che vada bene per tutte ma con un’attenta valutazione si può creare il mix più adatto alle esigenze del singolo.
Non posso utilizzare sempre tutte le mie competenze in purezza in ogni percorso, soprattutto all’inizio. Seleziono quelle che penso possano essere più adatte alla donna che accompagno in quel momento e lentamente, quando sarà lei a sentirsi pronta, aggiungo a piccole dosi.
Proprio come una grattatina di pepe sulla minestra prendo le skill che inizialmente facevano paura e le ammorbidisco adattandole.
Sono solita camminare insieme alla donna che accompagno e grazie all’ascolto attivo dato dal dialogo empatico, mi setto sulle sue frequenze, così il tutto scorre e non ci sono “scossoni” violenti.
Sei una persona che ama formarsi costantemente, curiosa e pronta ad affrontare ogni giorno nuove sfide. Ci sono dei progetti che ti attendono nel futuro?
Certo che sì, ma sono anche una persona molto scaramantica e per questo motivo queste informazioni rimarranno top secret …finché non deciderò di parlarne nella mia newsletter.
Hai appena letto l’intervista di Silvia, una coach al femminile che ha dedicato la sua vita a sostenere e guidare donne come te e me. Se le sue parole ti hanno toccato, se hai sentito una scintilla di curiosità o risonanza, è il momento di fare il prossimo passo, contattami per qualsiasi informazione
Ognuna di noi ha una storia, sfumature di esperienze che danno forma a chi siamo. Ma c’è una cosa che tutte condividiamo: il desiderio di crescere, di evolverci e di vivere la nostra vita al massimo delle potenzialità
Grazie Silvia!