Indice dei contenuti
Da quando ho abbinato il coaching al mio percorso olistico ho potuto assistere in prima persona alla potenza di questa combinazione, per certi versi, molto insolita. Attenzione che una coach olistica non nasce da un’improvvisazione distorta tra coaching e mondo olistico, è piuttosto una professionista formata e attenta, che mette in gioco la sua passione per affiancarti con cura nei tuoi progetti di vita (siano essi personali o professionali).
Insomma, lotto quotidianamente per scardinare l’idea che “olistico” equivalga a “fuffa”. Benché io per prima ammetto che ci sia un sottobosco di personaggi approssimativi e a dir poco nebulosi (meno guru, più fatti). Del resto, il mio impegno è anche quello di scardinare queste credenze e stereotipi, e come fare se non con l’azione? Continua a leggere e abbattiamo insieme questi muri.
La coach olistica vs la coach al femminile
Hai presente due linee parallele che a un certo punto non solo convergono, ma si intrecciano tra loro?! Ecco, è un po’ così che devi pensare alla figura della coach olistica, intrecciata con quella della coach al femminile. Solitamente cerchiamo di separare idee e concetti, quando invece le nostre attività professionali sono fatte di talmente tante sfumature che spesso vorrei non categorizzarle affatto!
Quando ho creato la mia Accademia Orme di Luna non sono stata lì a crogiolarmi sulle definizioni, ma ho preferito badare alla sostanza: creare uno spazio di formazione dedicato a chi volesse occuparsi delle peculiarità dell’anima al femminile attraverso il coaching. Un’anima che racchiude in sé la bellezza olistica, l’essenza del dialogo tra anima e corpo.
Un coaching che, proprio grazie alla ciclicità e a tenti altri concetti fondamentali, si fa strada per diventare un unicum.
Ecco, quello che conta, definizioni a parte, sono anche gli intenti e gli obiettivi (perché obiettivi è importante?).
Cosa fa la coach olistica quindi?
Ma quindi di cosa stiamo parlando? Cosa fa esattamente una coach olistica (scopri anche cos’è il coaching al femminile)? Innanzitutto, per capirne di più, considera che occorre avere due tipi di competenze di base:
- acquisizione di formazione olistica;
- formazione sul coaching (e di conseguenza su tutte le peculiarità e le skill che questa figura deve, e sottolineo deve possedere).
Un volta fatta questa premessa più che necessaria puoi pensare alla coach olistica come ad un’allenatrice personale, capace di accompagnarti nello sviluppo e nella messa a punto dei tuoi obiettivi professionali o personali. Ma ti aiuta anche a definirli e a settare via via le priorità.
Come opera?
Ogni professionista ha il suo modo, io ad esempio utilizzo il potere della metagenealogia, ma anche la forza delle nostre mestruazioni (ti insegno “a leggerti” attraverso le tue fasi del ciclo mestruale) che possiamo sfruttare al meglio in tutti gli ambiti della nostra vita.
Cosa non è una coach olistica?
Questo passaggio lo sottolineo sempre: la coach olistica, la coach al femminile, la coach, non è:
- psicologa;
- psicoterapeuta;
- altre professioni sanitarie.
Non deve mai entrare in certi ambiti che non sono di sua competenza. E credimi se ti dico che ci vogliono studio costante ed esperienza continua sul campo per non rischiare di fare un passo falso. Io, ad esempio, sono sempre per la chiarezza: dico subito cosa posso e cosa non posso fare. Ed è già a quel punto che instauro un rapporto di fiducia e rispetto reciproco con chi si rivolge a me.
3 cose da non dare per scontate se vuoi fare un coaching olistico
Mi rendo perfettamente conto che questo tipo di scelta non è per tutti, così come questo tipo di coaching che amo chiamare olistico non lo è:
- lato professionista;
- e lato potenziale cliente.
In molti preferiranno affidarsi ad un business coach, altri ancora non ne capiranno mai il valore. Quello che però è importante, oltre alla preparazione e alla voglia di mettere della qualità concreta nel nostro fare, è non dare delle cose per scontato. Sarebbe controproducente.
1 La fiducia non è scontata
La fiducia, anche nel lavoro è qualcosa da coltivare: occorre averne cura. Accarezzarla giorno dopo giorno con attenzione e rispetto. Fa parte del tutto e fa parte della nostra attività di coach.
Per aiutare qualcuno a trovare la sua visione devi avere ben chiara la tua, e poi addentrarti nel mondo altrui (fin dove ti compete, ovvio) e con i giusti presupposti.
2 L’impegno non è scontato
Sono stata a lungo una persona che gli altri definivano svogliata, intelligente, certo, la solita nota stonata della canzone, quella che poteva fare di più. la verità è che avevo troppo da fare e lavorare dentro di me, e tutto quello che ho costruito dopo non è arrivato dal cielo: è il frutto di impegno costante.
E ancora oggi non barcollo, perché, adesso sono consapevole di quanto valgo ( vuoi una mano a coltivare e coccolare il tuo valore? Scopri i miei percorsi di coaching e mentoring online).
3 La proattività non è scontata
Se poi ti impegni ma non sei proattiva, allora non ti impegni abbastanza. la proattività è sempre una forza in campo: se sei proattiva vinci. Che attenzione, non vuol dire non riposare, non prendere del tempo per te stessa o le cose che ami, vuol dire invece impegnarsi quando è il momento giusto!
Il bisogno di attesa
Spesso le persone si rivolgono a me perché pensano di aver bisogno di correre, ma tante volte è l’attesa che manca. Attesa come ascolto attivo, preparazione degli e agli obiettivi, riflessione e analisi profonda.
Se non capisci dove stai andando continuerai a fare cose a casa, sprecando energie preziose e contaminando la tua felicità nel farle.
La voglia di mettersi in gioco
Chiunque aspiri a diventare coach dovrebbe anche accogliere con entusiasmo le sfide personali e la voglia di mettersi in gioco. perchè ogni nuovo percorso, ed ogni nuova persona che accompagnerai sarà anche un tuo “movimento”, una crescita personale. Ti lascerà qualcosa?
Sì, sempre. Per quanto possiamo essere distaccati c’è sempre un pezzetto che ci porteremo dietro. Ci avevi mai pensato?
Come diventare una coach olistica?
Come diventare allora una coach olistica? Di certo inizia a:
- seguire un tuo percorso di crescita personale;
- formazione e formazione (e qui contattami per avere informazioni sull’Accademia Orme di Luna per coach al femminile);
- lavorare sul tuo valore;
- osservare e ascoltare;
- non seguire guru ma essere proattive nelle idee;
- studiare e studiare (l’ho già detto?!);
- affidarti a professionisti qualificati (non a caso anche io continuo a formarmi e a studiare, per portare sempre qualità ai massimi livelli);
- crederci sempre.
Insomma, poi ogni storia è differente, ma se hai un sogno lotta per realizzarlo e almeno vivi il tuo viaggio con la consapevolezza di averci provato. Fallire, per me, non è mai stato un freno, e spero che possa esserlo anche per te. Fallire è parte del percorso, facci pace!
Restiamo in contatto, scrivimi e ti risponderò!