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Toc toc, ci sei? Ammetto di non essere stata sempre presente per me stessa, figuriamoci per gli altri, ma lavorando sodo ho raggiunto dei traguardi che non avrei mai pensato di poter nemmeno sognare. Ho lavorato tanto, dentro e fuori di me, ho chiesto aiuto, ho cercato le persone adatte (come la mia terapeuta), mi sono circondata di valore, nella vita privata e anche nel lavoro. Risultato? Oggi so cos’è l’ascolto attivo, e so quanto conti in tutte le sfere del nostro vivere quotidiano.
Non si tratta di mere teorie fini a se stesse, qui si tratta proprio di azione e attenzione, e ti spiego facilmente come puoi trarne vantaggio e perché dovresti!
Cos’è l’ascolto attivo: spiegato facile!
Adesso che ti stai chiedendo cos’è l’ascolto attivo voglio andare subito al sodo! L’ascolto attivo è:
- un modo di ascoltare fatto di attenzione vera e globale;
- frutto di altissima partecipazione comunicativa;
- un ascolto scevro da giudizi e condizionamenti.
Che tradotto significa: ascoltare davvero gli altri, guardando oltre condizionamenti e parole dette, cercando di afferrare non solo le parole, ma tutto il contesto, in modo tale da comprendere efficacemente l’altro.
Devi distinguere tra l’ascolto a cui sei abituata, e l’ascolto attivo, perché credimi se ti dico che sono due mondi emozionali e percettivi totalmente differenti. Dobbiamo sradicare le vecchie abitudini che ci appesantiscono, che ci portiamo dietro come fardelli (a proposito conosci la metagenealogia?), quelle credenze che arrivano da chissà dove e non ci permettono di guardare al di là del nostro naso.
Quali sono i vantaggi?
Ascoltare attivamente, davvero, gli altri, ci mette in posizione di vantaggio, perché ci aiuta a capire meglio i bisogni di chi abbiamo davanti. E sappiamo tutte quanto questo possa essere un valore aggiunto nella vita privata e soprattutto lavorativa.
Anche durante i miei percorsi di coaching, ti aiuto a capire quanto spesso sia importante, anzi, determinante, cambiare anche il tuo modo di relazionarti, e lo faccio proprio attraverso l’introduzione all’ascolto attivo.
Tieni anche presente che se riesci ad ascoltare attivamente gli altri, potrai godere di vantaggi diretti e indiretti, come:
- creare empatia;
- aumentare la leadership (un buon leader sa ascoltare oltre i singoli suoni);
- limitare o annullare le situazioni conflittuali (professionali e non);
- tradurre bisogni in servizi (e si, pensiamo anche a dare un valore economico alla tua attività: 5 cose da fare per iniziare a guadagnare bene);
- creare fiducia;
- risolvere problematiche in modo mirato e veloce;
- evitare chiacchiericcio di contorno;
- risparmiare tempo;
- essere d’aiuto in modo concreto (scopri come diventare coach al femminile anche per aiutare le donne ad essere centrate, nella vita e nel lavoro).
Come si acquisisce l’ascolto attivo in 4 step?
Adesso che sai cos’è l’ascolto attivo, devi capire come si acquisisce. Ci vuole tempo, e in un certo senso anche allenamento: occorre allenare la propria mente ad un approccio totalmente nuovo. Come in tutte le cose ci vuole impegno, e bisogna anche “testare” la propria capacità di ascolto efficace nei confronti degli altri.
1 Il silenzio
Per capire cos’è l’ascolto attivo parti dal silenzio. Non è scontato, e ti assicuro che non è automatico: gli altri parlano io ascolto in silenzio. Siamo ormai talmente stimolati che viviamo tutto con distacco, un distacco che non ci permette di fermarci, tacere, e, appunto, anche fare silenzio.
Quando si dice che il silenzio è d’oro non è un caso. Perché non vuol dire che devi reprimerti eh, o tenerti le cose dentro, ma semplicemente dirle non appena gli altri hanno terminato, o comunque non sovrapponendosi.
“Scusa se ti ho interrotto”, quante volte hai detto o ti hanno detto questa frase?
2 L’attenzione
E qui ci cascano tutte le “mie donne”! Tutte pensano di essere attente, poi piano piano avvertono che ci sono tanti margini di miglioramento. Questo vale per tutti, anche per me. Perché è vero che ho imparato ad ascoltare (ed ascoltarmi) attivamente, ma è anche vero che è facile ricadere nel vecchio ascolto passivo.
Ma cosa significa porre attenzione? Cosa significa per te porre attenzione?
3 La mente aperta
Si fa presto a dire “io sono una persona aperta”, ma è tanto più complicato ammettere che bisogna lavorare su alcuni punti. Una visione aperta implica un approccio senza pregiudizi, condizionamenti, avvallamento di sterotipi. Come dicevo poco più su, abbiamo tutte delle zavorre (non sempre ne siamo coscienti) e se ci sforziamo bene iniziamo a vederle.
Ecco, l’ascolto attivo presuppone un abbattimento di questi pesi mentali, fino a farne polvere e basta! Se ti senti poco focalizzata su questo punto, non devi temere di essere sbagliata, perché non si tratta di questo. È un’abitudine ad un nuovo tipo di apprendimento (ricordi quando abbiamo parlato di Intelligenza emotiva?), complicato all’inizio, poi sempre più facile e naturale.
4 L’andare oltre
Andare oltre come stile di vita ed essenza assoluta. Ma attenzione che, ancora una volta, non significa saltare dei passaggi o fuggire, vuol dire invece proprio il contrario: soffermarsi sulle cose superando le apparenze.
Nello specifico, dato che stiamo parlando di cos’è l’ascolto attivo ti invito a:
- vedere oltre te stessa (le tue aspettative o i tuoi convincimenti) e soffermarti davvero su chi hai di fronte;
- notare il tono di voce;
- considerare anche il linguaggio non verbale.
Tutte cose apparentemente semplici, che però, a ben guardare, non sempre applichiamo in maniera onesta e concreta nelle nostre relazioni, siano esse private o di lavoro.
Chiedi e ti sarà… detto!
Altra modalità importante per poter dire di essere settate sull’ascolto attivo è il controllo del messaggio. Cosa vuol dire? Significa che, una volta recepito il messaggio, preferibilmente avendo annullato “i rumori” (le distrazioni, in sostanza) di sottofondo, bisogna effettivamente assicurarsi di aver capito bene.
Questo per evitare di:
- prendere decisioni errate;
- decidere su presupposti infondati;
- allontanare persone e situazioni inutilmente;
- focalizzarsi su convinzioni distorte.
Come fare questo controllo?
È semplicissimo! Ti basterà chieder conferma, utilizzando parole differente da quelle utilizzate dai tuoi interlocutori, e assicurandoti di aver interpretato in maniera ottimale non solo le parole, ma anche tutti gli altri messaggi.
Perché è importante secondo me l’ascolto attivo?
Ti sto parlando, come faccio sempre, a cuore aperto e in modo diretto. Per me è un concetto veramente importante da acquisire nel tempo, che fa la differenza. Viviamo in un mondo troppo veloce e distratto, non solo ci perdiamo dei pezzi, ci perdiamo dei pezzi belli, bellissimi. Perdiamo persone (è inevitabile certo, ma almeno cerchiamo di ascoltare prima), e spesso ci perdiamo in giudizi sommari.
Per questo il mio invito all’ascolto attivo è un ritorno all’essenza e all’essenziale, un mettere in focus le cose che davvero ci interessano, proprio per poi poter lasciar andare tutto il superfluo. Oltre al fatto che ascoltare è sempre crescita, un vero e proprio viaggio, uno scaturire di nuove idee ed emozioni. Insomma, non perdiamo occasioni, che il treno passa velocemente.
Toc toc, ci sei? Hai ascoltato? Anzi… ASCOLTATO?