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Ma come, stai dicendo che vuoi sviluppare empatia e poi, un attimo dopo, mi dici che devo lavorare anche sui confini? Sì, e non sol te lo dico, lo sottoscrivo. Quello che può sembrare un paradosso, è meno contraddittorio di quanto possa sembrare.
Lavorare sull’empatia, a vari livelli, è importantissimo, equivale a fare un vero e proprio salto nella crescita personale, oltre che utile ad alimentare una potenzialità fantastica a livello professionale. Eppure, se ti muovi senza stabilire confini, rischi di fare solo tentativi grossolani, e di acuire in te, e poi anche negli altri un forte senso di inadeguatezza. Ti spiego meglio, continua a leggere… con empatia, ovvio!
Come sviluppare empatia? 3 consigli semplici!
L’Enciclopedia Treccani definisce l’empatia:
Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro.
Ci hanno più volte detto che l’empatia, o ce l’hai o ciao, ci hanno puntato il dito quando abbiamo pensato a noi perché non saremmo riuscite, in quel dato momento, ad ascoltare emotivamente altro e altri, insomma ce l’hanno messa tutta per farci sentire sbagliate.
Se è successo anche a te, ti consiglio subito di farci pace con queste parole, perché la verità è che chi si riempie la bocca di queste presunte verità dimostra che, in fondo, di empatia non ci ha capito poi molto. O no?!
Puoi sviluppare empatia, ed è vero che devi fare un grande lavoro, a seconda del punto di consapevolezza in cui sei e in cui vorresti muoverti. Abbiamo visto già che puoi sviluppare intelligenza emotiva, e come siano correlate intelligenze emotiva ed empatia. Quello che forse ancora ti manca, è definire un vero e proprio piano di azione.
1 Consapevolezza
E qui desidero tranquillizzarti subito, perché abbiamo davvero tutti bisogno di bagni di consapevolezza, di fermarci a riflettere, di ascolto attivo ed emozionale. Siamo complicate, smisuratamente meravigliose e anche tanto diverse tra noi, siamo cicliche e abbiamo bisogno, talvolta, di guardare il quadro da lontano, per vedere meglio tutti i dettagli e le sfumature (ho reso bene l’idea?).
2 Obbligo
Essere empatiche non è obbligatorio. Non deve essere una coercizione e nemmeno una forzatura, perché fino a quando sarà vissuta come tale, resterà un’associazione negativa nella nostra mente. E, di conseguenza, la vivremo come un obbligo ed un’imposizione: ne perderemmo la bellezza!
3 Flusso temporale
Io credo nei cambiamenti. Io stessa posso definirmi una somma di cambiamenti, alcuni repentini, altri lenti, che scavano piano piano, come l’acqua che corrode la terra.
Ma anche se credo nei cambiamenti, credo sia determinante seguire anche il flusso temporale delle nostre vite. Quel ritmo che ci accompagna e fa parte di noi. Siamo tutte differenti, ad ognuna i suoi tempi, le sue necessità.
Se cerchi di scavalcare arbitrariamente dei passaggi ( e questo no con l’empatia), la tua corsa sarà forse più veloce, ma meno ricca e intensa: lascerai indietro tantissime cose. Datti tempo, mastica giorni e piccoli passi, vivi anche le attese quando occorre.
Quali sono i vantaggi dell’empatia?
Essere empatici è notevolmente vantaggioso, non c’è dubbio. Lo è infatti sia nella vita privata che nelle relazioni, siano esse personali o di lavoro. Essere empatici ti aiuta, sostanzialmente, ad entrare in modo differente a contatto con gli altri, in modo da creare una sorta di connessione emotiva che ti aiuta a:
- comprendere meglio disagi e necessità di chi hai di fronte;
- gestire le relazioni da protagonista e in modo attivo;
- riuscire a “sfruttare” al meglio la comprensione degli altri per instaurare rapporti veri e duraturi, anche nelle collaborazioni professionali.
Quali sono i pericoli dell’essere empatici?
Essere empatici in realtà è meraviglioso, e vorrei tanto che tu tenessi ben a mente questa accezione positiva del termine, perché è davvero un valore aggiunto ed una crescita personale importante.
Ma come due facce della stessa medaglia, non posso non dirti che quando ti affacci nella vita degli altri non sempre riesci a stabilire confini, e talvolta rischi di cadere tu stessa in meccanismi da “risucchio” a tratti davvero pericolosi. Ecco perché ti dico che se vuoi sviluppare empatia devi partire proprio dal concetto che:
- Empatia non è prendersi carico dei problemi o delle emozioni altrui (abbiamo già un bel lavorone nel seguire ed occuparci delle nostre, o no?), vuol dire accoglierle, anzi, meglio, comprenderle, mantenendo il giusto distacco emotivo.
- empatia è ascolto attivo e accoglienza, senza sovrastare l’altro;
- soprattutto non è farsi carico dei problemi degli altri, non totalmente, non emotivamente, non senza i giusti confini!
A cosa servono i confini?
Farsi inglobare dalle vite degli altri, lasciamelo dire non è sano, aggiunge stress ed ansia a quelle che abbiamo. Ci sono tanti modi per essere vicini alle persone, tanti modi anche di aiutare, ma se finisci solo per fare il pieno di tutto, ti sembrerà di aver e un vaso sulla testa sempre più grande, sempre più pesante, sempre più difficile da gestire. E sai che non possiamo permetterci di rischiare con la nostra salute mentale, insomma, è vero che la psicoterapia è preziosa ( e come ben sai la consiglio sempre) ma è anche vero che occorre tutelarsi.
Non mettere sempre tutto nel tuo vaso, e non permettere agli altri di riempirlo, anche perché poi si innescano, in aggiunta, dei circoli viziosi difficilmente arginabili. E così passi del tempo concentrandoti su altro, e distaccandoti, a volte di molto, dai tuoi obiettivi (perché fa bene porsi degli obiettivi?) piccoli o grandi che siano.
Sostegno al femminile: è possibile?
Non solo il sostegno tra donne è possibile, ma è di una forza ed una potenza uniche! Non sai quante volte ho risollevato delle donne e quante volte sono stata io ad essere aiutata. Si parla sempre in accezione negativa dei rapporti al femminile, ma forse chi lo fa ignora il fantastico mondo di possibilità, le opportunità di scoprirsi uguali e diverse, la modalità di evoluzione, rinascita, dispiegamento, che le donne si portano dietro.
Insomma, io credo nelle donne, anche perché altrimenti non fare questo lavoro e non avrei aperto la mia accademia Orme di Luna dedicata, non a caso, alla formazione di coach al femminile! E non solo perché sono una donna, ma perché so quanta bellezza c’è, quanta ricchezza e bisogno di credere in se stesse.
Empatia con gli occhiali da sole?
In un certo senso sì, proprio con dei bellissimi occhiali da sole colorati che ti consentano di vedere, ascoltare, accogliere, non tirandosi tutto addosso pur rendendosi disponibile sia emotivamente che a livello pratico. Nella mia vita mi è successo tante volte di focalizzarmi talmente sugli altri da tralasciare momenti o persone importanti per me. Quando l’ho capito, credimi ho sofferto, mi è dispiaciuto perché era talmente tanta la voglia di guardare in quella direzione, che non vedevo cosa stesse accadendo sotto ai miei occhi.
Cosa intendo dire?
Che devi fare, lavorare sull’empatia, sull’ascolto emotivo, perché puoi svilupparla e imparare a comprendere con occhia (ed occhiali) diversi chi ti sta attorno. Ma devi farlo passo dopo passo, delineando bene i tuoi confini, i ritmi che risultano sostenibili per te, la consapevolezza di fin dove tu riesca ad arrivare.
Non sono cose semplici, me ne rendo conto, ma vedilo come un regalo che fai prima di tutto a te stessa, se vuoi sapere come impacchettare il regalo scopri come ti aiuto con i miei percorsi di coaching.